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Il Cesap parte civile nel processo della comunità "Umani in divenire"

Si è svolta nei giorni scorsi nel Tribunale di Teramo, dinanzi al GUP Dott. Marco Procaccini, l’udienza preliminare a carico di Pietro Tamburella e Valeria Ficarra, imputati di violenze sessuali di gruppo tra il 2012 e il 2019 all'interno della Comunità 'Umani in divenire', con sede a e ha sede a Floriano di Campli, in provincia di Teramo.

Gli imputati erano entrambi presenti. Tutte le undici persone offese sono state ammesse come parti civili per tutti i 13 capi di imputazione, con intervento adesivo del Cesap a sostegno delle loro posizioni. Le parti civili sono seguite dagli avvocati Paolo Florio e Donatella Casini. Dopo quattro ore di discussione, il Giudice per l'Udienza Preliminare Marco Procaccini ha rinviato a giudizio gli imputati per tutti i capi di accusa. La prima udienza dibattimentale si svolgerà dinanzi al Giudice Collegiale il 18 maggio 2023.



Il gruppo “Umani in Divenire” da come si legge sui vari profili social “lavora per l’evoluzione umana e per contribuire a ristabilire l’armonia tra tutti gli esseri viventi”. Di un certo spessore gli obiettivi che si propone di raggiungere: “Favorire il ripopolamento dei paesi abbandonati, disabitati o in via di sviluppo; preservare e rivalutare paesi e risorse naturali millenarie e ad avvantaggiare l’economia locale; realizzare sistemi viventi ecosostenibili di nuova generazione con geovillaggi su matrice geometrica aurea universale e insediamenti compatibili con sistemi viventi intelligenti e alla portata di tutti, che possano raggiungere l’indipendenza e l’autosufficienza (grazie alle risorse già disponibili e quelle su cui stiamo lavorando), con la compartecipazione ed sostegno degli esseri umani volontari che stanno lasciando il vecchio sistema di dominio ed asservimento fondato sulla 'sopravvivenza' per Vivere secondo Natura e a Misura dei propri Sogni!”.

Dietro la patina utopistica si nascondono, però, abusi e violazioni di diritti che sono venuti a galla da alcune testimonianze di fuoriusciti.

Il suo fondatore Pietro Tamburella, conosciuto dagli adepti con il nome di AquilaSenzaNido, non solo si presentava come un prescelto in grado di indicare la strada verso la salvezza dell’anima, ma addirittura sostiene di aver registrato delle presenze aliene, e di essersi messo in contatto con loro; è convinto della presenza di presunti «chip impiantati» nel cervello umano, e di aver scoperto una macchina che «gli alieni utilizzano per preparare un addotto ad un rapimento, probabilmente alterandone artificialmente le vibrazioni».

Nel gruppo ha usato il sesso come mezzo principale per scambiare l’energia tra gli adepti.


“La nostra presenza, anche in questo processo, ha l’obiettivo di affiancare e sostenere le vittime di questa esperienza, che si sono costituite parti civili – afferma la dottoressa Lorita Tinelli, presidente del Cesap-. Riteniamo anche importante riuscire a portare dati scientifici alla Corte giudicante, sulla presenza di una indebita influenza che ha reso possibile l’accettazione delle presunte violenze da parte delle vittime”.

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