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Intervento di Lorita Tinelli alla conferenza stampa presso la Camera dei deputati (21 Marzo 2024)




Ringrazio l’Onorevole Stefania Ascari per questa importante iniziativa. Mi chiamo Lorita Tinelli, sono fondatrice e presidente del CeSAP, una realtà che opera in Italia da 25 anni, occupandosi di fornire studi e ricerche sulla manipolazione mentale o influenza indebita e offrire supporto psicologico e legale alle vittime. Il caso di Altavilla Milicia ha evidenziato, tra le tante sue brutture, come anche i minori vengano coinvolti in percorsi di fanatismo che possono tradursi anche in tragici fatti criminosi. Ed è questa la riflessione che riporto a voi tutti oggi. Nel 2011 in una intervista su La Stampa Ernesto Caffo, presidente del Telefono Azzurro sosteneva che pur non essendoci dati ufficiali sui minori coinvolti in ambito settario, si potesse ipotizzare una stima di diverse centinaia, visto che il numero degli adepti supera abbondantemente il milione. Non ci sono solo bambini trascinati nelle sette dai genitori o da qualche pedofilo travestito da guru. Ci sono anche quelli che nascono dentro queste comunità. Essi vengono sottoposti, come gli adulti, alle regole e ai riti della loro comunità di appartenenza. E di loro possono aversi anche poche e debolissime tracce. A volte non sono neppure registrati all’anagrafe. Secondo gli studiosi il fondamentalismo all’interno dei gruppi a deriva settaria è un modello riconoscibile di militanza religiosa attraverso il quale gli appartenenti, membri radicalizzati, tentano di fortificare i confini della loro comunità e di creare alternative alle pratiche e ai comportamenti delle istituzioni secolari. Creano, cioè, uno Stato nello Stato, che ha le sue regole, le sue leggi e le sue dottrine. In questi casi l’identità del singolo corrisponde all’identità della comunità. Tali comunità hanno confini netti, si tratta di organizzazione totalitarie, con una visione dualistica del mondo (bianco/nero), precise regole comportamentali, di linguaggio, di abbigliamento, di sessualità, etc. etc. Ecco perché la vita all’interno di una setta se è difficile per un adulto, diventa un inferno per un bambino. Egli impara ben presto a non avere bisogni, perché questi non contano. Per sopravvivere nella sette e ottenere le attenzioni dei suoi genitori, deve conformarsi alle richieste del leader e cercare di adattarsi il più possibile alle regole del gruppo, bypassando i naturali bisogni di sviluppo. Ciò significa che il bambino perderà i normali stadi di sviluppo, se non anche l’istruzione e le normali interazioni con i coetanei a causa della natura insulare e isolata della maggior parte delle sette. In Italia vi sono ancora bambini che non possono festeggiare i compleanni con i propri amici, che non possono fare sport competitivi, che non posso partecipare a recite scolastiche, che non possono partecipare ad eventi creativi. I bambini vivono l’esperienza dell’isolamento costante nelle sette. Mandare un bambino a scuola significa permettergli di interagire con il mondo esterno, che la maggior parte delle sette trova minaccioso. A seconda di quanto si isoli una setta, fornirà la propria istruzione, farà interagire i bambini solo con altri bambini della setta e si assicurerà che non ci siano influenze esterne che potrebbero portare il bambino a mettere in discussione la sua educazione. Oggi sono diversi i genitori, appartenenti a gruppi a deriva settaria, che si avvalgono dell’istruzione parentale. Questo percorso risente fortemente dell’ideologia settaria, per cui i bambini imparano teorie bizzarre, inesistenti, in netto contrasto con quanto è riconosciuto nei programmi ministeriali. Tutto questo li porta a sviluppare conoscenze inadeguate e a limitare le proprie opportunità di crescita. Anche i bambini che frequentano la scuola, vengono costantemente indottrinati secondo il credo settario e portati a riconoscere veritiere solo le informazioni della comunità di appartenenza. Il bambino settario imparerà a considerare i bambini ‘del mondo’ come morti che camminano nella perdizione più totale. Nelle sette, i bambini sono visti come un inconveniente o usati come mezzi per far crescere la setta. In entrambe le situazioni, i bambini sono visti come oggetti e non sono incoraggiati a sviluppare la propria identità. Nelle sette, niente è nel migliore interesse di un bambino. Tutto è nel miglior interesse del leader e dell’organizzazione. Nonostante questo fatto ben noto, i leader di setta faranno sembrare che tutto ciò che fanno sia per il tuo bene e per il bene dei tuoi figli, anche se ci sono molte prove del contrario. Anche la salute dei minori è spesso messa a serio rischio. Essa dipende da quello in cui crede il gruppo. Vi sono minori che non sono vaccinati. Minori che nascono in casa senza alcun sostegno professionale, minori che nascono e ai quali non viene tagliato il cordone ombelicale, perché, secondo quella setta, esso deve rimanere collegato alla placenta per il tempo necessario. Vi sono bambini che sono sottoposti a restrizioni alimentari. Bambini cui viene vietata la trasfusione. Che vengono curati con pseudomedicine che spesso li portano alla morte. Bambini che sono sottoposti a digiuni purificatori, immersi in bacinelle d’acqua fredda sino a che l’intero intestino non sia completamente ripulito. Vi sono anche bambini che partecipano a sessioni di sesso esplicito, o che ne sono osservatori. Percorsi fatti passare per processi fondamentali per la loro crescita. A tal proposito mi preme ricordare un processo in atto nei confronti della cosidetta “Setta delle Bestioline”, a Novara, in cui le parti lese hanno raccontato di giovani donne minorenni, introdotte nel gruppo anche a 7 anni, iniziate sessualmente alla vita di comunità. Quello che è moralmente deprecabile e reato fuori, nella setta viene interpretato in altro modo, e questo significa indurre una costruzione di una percezione della realtà caotica e disfunzionale nella mente di un bambino. Sono tanti i casi di minori di cui ci siamo occupati come associazione e che abbiamo rimandato ad Istituzioni, purtroppo non in grado di leggerne i pericoli e di tutelarli opportunamente. Le stesse cronache giudiziarie ci informano di casi agghiaccianti avvenuti nell’alveo di movimenti cultistici abusanti, seguiti anche da servizi sociali, che non avevano rilevano alcun problema. Contributi scientifici internazionali, riferiscono concordemente che minori inseriti in contesti settari abusanti subiscono la sistematica violazione di tutti i loro diritti fondamentali. Una recente ricerca di Jill Mytton pubblicata dalla The British Psycological Society (Società Psicologica Britannica), ha rilevato che bambini nati o cresciuti in gruppi ad alto rischio presenteranno significativi problemi di natura psicologica e psicosociale non solo dopo l’uscita dal gruppo ma anche in età adulta. Inoltre, sulla base dei risultati di un accurato studio condotto dall’Università di Toronto, i bambini vittime di realtà coercitive presenteranno tempi di remissione prolungati delle sindromi depressive, rispetto a coloro che non hanno subito tale tipo di traumi. Abusi fisici, abusi sessuali, abusi emotivi e negligenza rappresentano i 4 sottotipi del maltrattamento sui minori. E la maggior parte dei minori dei gruppi settari vive questo genere di esperienza. I gruppi settari ostacolano quindi i bisogni psicologici di base del bambino (ad esempio, sicurezza, socializzazione, supporto emotivo e sociale, stimolazione cognitiva, rispetto) e gli trasmettono una immagine di un se’ inutile, difettosa, non amata, indesiderata, in pericolo. Il 3 marzo 2014 è stato adottato dalla Commissione Affari Giuridici e dei Diritti dell’Uomo dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa un importante Rapporto sulla protezione dei bambini dagli eccessi delle cosidette derive settarie, frutto di un lungo ed accurato impegno del relatore francese Rudy Salles. “Vista la vulnerabilità dei minori e degli adolescenti è indispensabile rimanere vigili e reprimere ogni pratica che mantiene in uno stato di soggezione in nome di un credo. Il Consiglio d’Europa, e specialmente l’Assemblea, hanno un ruolo importante da giocare nella lotta contro questo fenomeno assai preoccupante”, dichiarò Salles. Il Rapporto approvato, pur fortemente ridotto rispetto al documento originario, a causa di diverse proteste da parte di gruppi controversi e di loro sostenitori, invita gli Stati membri a firmare e/o ratificare le pertinenti convenzioni del Consiglio d'Europa sulla protezione e il benessere dei minori, se non l'avessero già fatto. Invita inoltre i parlamenti nazionali a creare gruppi di studio sulla tutela dei minori, in particolare di quelli appartenenti alle minoranze religiose. Mi duole sottolineare che in quella circostanza i pochi politici italiani presenti, si astennero dalla votazione. Le nostre associazioni intervennero comunque per sostenere questo rapporto che individuava e suggeriva, all’origine, indispensabili programmi e politiche di intervento finalizzati a fronteggiare con efficacia il pericolo rappresentato dalla cosidette derive settarie e tutelare concretamente l’interesse superiore del minore da ogni brutalità, maltrattamento e negligenza. I relatori del 9° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza pubblicato nel 2009, hanno drammaticamente sottolineato come “i bambini vittime delle sette sono bambini che “non esistono”, vittime dimenticate, ignorate e perfino negate”, e altresì constatato che “ i bambini che sono riusciti ad uscire da sette nelle quali hanno subìto abusi e violenze possono avere livelli di sviluppo fisico, psicologico, relazionale, emotivo, cognitivo e comportamentale che si discostano molto dalla norma: sembrano più piccoli di quello che effettivamente sono per ciò che concerne le capacità decisionali, di giudizio, la memoria e il linguaggio. Innumerevoli sono le conseguenze cui un bambino vittima di queste sette può andare incontro, a vari livelli: fisico, cognitivo, emotivo, relazionale, di costruzione della propria identità..” In Italia non sono mai state attivate commissioni parlamentari aventi a oggetto i minori vittime di derive settarie, ma unicamente una Indagine conoscitiva sul fenomeno della manipolazione mentale dei soggetti deboli con particolare riferimento al fenomeno delle cosiddette sette, purtroppo non pervenuta a conclusione. Con la presente rivolgo l’invito all’Onorevole Ascari, già dimostratasi sensibile e attenta, di perseguire anche questo progetto, al quale possiamo contribuire con la produzione di una casistica significativa nonché di apposita documentazione scientifica.


Lorita Tinelli

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