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Il Cesap parte civile nel processo contro la "Setta delle Bestie"

Chiuse le indagini preliminari nei confronti di Gianni Maria Guidi, soprannominato il “Dottore”, farmacista 77enne, proprietario di un'erboristeria, a capo della “Setta delle Bestie”, e dei 27 membri. La setta aveva base in una casa in località Cerano, nel novarese, teatro da oltre 30 anni violenze e pratiche sessuali nei confronti di donne, spesso minorenni, ridotte poi in schiavitù.


Il Cesap nella persona dell’avvocato Marco Marzari si costituisce parte civile, e si rende disponibile nel rappresentare tutti coloro che sono stati resi vittime del gruppo.

"Possiamo solo immaginare la violenza psicologica subita anche dai familiari delle vittime e per questo lanciamo un appello affinché chi è stato coinvolto nel dolore non abbia timore a chiedere aiuto per elaborare e superare il trauma – afferma la dottoressa Lorita Tinelli, presidente del Cesap -. La nostra priorità è da sempre quella di tutelare le vittime di abusi in contesti manipolatori. Siamo attivi su territorio sensibilizzando ed informando, ma anche accogliendo e supportando tutti gli interessati a queste tematiche. Riteniamo pertanto fondamentale dare voce, presso tutte le istituzioni, a chi non può o a chi è in uno stato di fragilità, al fine di costruire un sistema universale di diritti e di aiutare le Istituzioni stesse a comprendere per meglio garantirne la tutela"


Le indagini sulla “Setta delle Bestie” sono partite circa due anni fa, grazie alla denuncia di una ragazza riuscita a scappare dall’organizzazione che ha poi rivelato i dettagli raccapriccianti delle violenze subite e delle pratiche inflitte. Da quanto emerso dalle ricerche, riportate poi nel documento consegnato nella Procura di Torino, la maggior parte delle violenze erano premeditate e avvenivano con un preciso schema che prevedeva la fase di adescamento delle vittime, la "sottomissione, indottrinamento e sottoposizione a sfruttamento lavorativo e sessuale, tale da integrare una vera e propria riduzione in schiavitù".

Le minori venivano entravano attraverso il vincolo di fiducia alla setta con dei familiari già all’interno. L'iniziazione avveniva con "pratiche magiche" che servivano ad annullare "l'io pensante" per accendere "il fuoco interiore" ed entrare in un mondo "magico, fantastico e segretissimo. le vittime venivano allontanate dalle famiglie, costantemente terrorizzate mediante minacce di malattie, disgrazie in caso di allontanamento, defezione o rivelazione circa l'esistenza della setta”. Successivamente venivano indotte a subire abusi sessuali.



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