Un fenomeno conosciuto all’interno della Chiesa e puntualmente insabbiato: abusi di potere e sessuali sulle suore. Se n’è parlato in un incontro online dal titolo “Suore abusate, la Chiesa è sorda al #metoo”, organizzato dalla redazione de “Il fatto quotidiano”, in cui è stata ospite anche la dottoressa Lorita Tinelli, presidente del Cesap, che ha rilasciato un’intervista per il numero di Fq Millennium (febbraio 2021).
Tante le testimonianze che rimangono inascoltate: chi subisce ha paura delle conseguenze ed è costretta al silenzio. E diverse volte il Cesap, Centro studi sugli abusi psicologici, ha ricevuto richieste di aiuto da parte di religiose che hanno voluto denunciare. “Non è semplice intervenire su una questione di potere, che si esercita tranquillamente, facilitato da tre situazioni: il numero degli ordini femminili che rendono difficile il monitoraggio di tutte le situazioni abusanti che si verificano – afferma la dottoressa Tinelli -; in secondo luogo c’è la dipendenza delle congregazioni femminili da quelle maschili. Le suore dipendono da vescovi e preti e non hanno quindi autonomia; inoltre ci sono da segnalare anche gli abusi di potere all’interno della stessa congregazione, questo a causa del fatto che gli ordini femminili non si sono adeguate alla riforma del Concilio Vaticano II: nel loro interno chi è al vertice detiene il potere a scapito delle sottoposte”.
“Le suore non si espongono pubblicamente perché hanno paura delle conseguenze – ha dichiarato Federica Tourn, giornalista che ha condotto l’inchiesta – sono poche coloro che escono dalle congregazioni, perché una volta fuori non hanno nulla”.
Moderato dal giornalista Mario Portanova, l’incontro si è avvalso anche della partecipazione della scrittrice Lucetta Scaraffia, che ha ricordato come le suore vivono doppia violenza quando rimangono incinte e vengono costrette all’aborto. “I loro confessori sono uomini, spesso proprio coloro che hanno abusato – spiega la scrittrice -. Il tutto è aggravato dal fatto che i sacerdoti studiano psicologia ed esercitano un doppio potere sulle suore, spirituale e morale”.
“L’animo delle religiose è lacerato, e non c’è possibilità di intervenire - conclude la dottoressa Tinelli -. L’ambiente chiuso e ostile rafforza ancora di più il rapporto di dipendenza nei confronti dei sacerdoti”.
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